Quel
che dovete sapere: Pochi giorni
fa Magneto ha fatto irruzione all’ONU durante la sessione annuale
dell’Assemblea Generale richiedendo che gli fosse restituito il Governo di
Genosha o altrimenti sarebbe stata la guerra.
I
Vendicatori e gli X-Men residenti a New York sono intervenuti ma Magneto, Emma
Frost e gli altri loro Accoliti sono riusciti a fuggire.[1]
Non
molto tempo dopo Magneto ha organizzato l’evasione di Sabretooth dal carcere di
supermassima sicurezza per superumani chiamato Raft e contemporaneamente ha
affidato a Exodus un’azione di rappresaglia da qualche parte nell’Oceano
Pacifico ed a Mystica una di sabotaggio contro la base aerea di MacDill in
Florida, sede delle Operazioni Speciali delle Forze Armate americane.
Il
caso ha voluto che i Vendicatori della Costa Ovest, mentre erano alla caccia di
Sabretooth, si imbattessero anche nella squadra di Exodus. Contemporaneamente o
quasi Mystica riusciva ad infiltrarsi a MacDill ma era smascherata
dall’improvviso arrivo della Squadra Oro degli X-Men guidata da Ciclope[2]
La
Squadra Oro non è riuscita a bloccare Mystica e la sua squadra, mentre i
Vendicatori Ovest hanno sconfitto appena in tempo Exodus anche se Sabretooth ,
Marrow ed il misterioso Drago di Sangue sono riusciti a fuggire e raggiungere
Magneto.
L’azione
ricomincia da qui.
Marvel IT presenta
#39
TERRE PROMESSE E ALTRE UTOPIE
PARTE QUINTA
AVVISO DI TEMPESTA
di Carlo Monni & Mickey
ATTENZIONE: CONTINUA DA VENDICATORI #102
Istituto
Xavier per un'istruzione superiore, Contea di Westchester, Stato di New York
La Sala Professori di questo particolare istituto dispone di uno schermo
panoramico che all’occorrenza può essere diviso in due o più segmenti proprio
come in quest’occasione.
Sul lato sinistro dello schermo campeggia la figura di Calabrone,
leader della sezione Costa Ovest dei Vendicatori; sul lato sinistro c’è Occhio di
Falco, vice leader della sezione Costa Est.
-Dov’è Iron Man?- chiede Scott Summers alias Ciclope, leader della
Squadra Oro degli X-Men, fiancheggiato dal fratello Alex, alias Havok, leader
della Squadra Blu.
<<Problemi di natura personale gli impediscono di
partecipare.>>[3]
risponde Occhio di Falco <<Lo sostituisco io.>>
-Mi auguro che i suoi problemi siano risolti presto. Avremo bisogno di
essere tutti in perfetta efficienza.-
<<Finora non ce la siamo cavata male.>> interviene
Calabrone <<La mia squadra ha impedito ad Exodus di ridurre la costa
occidentale del Giappone ad un deserto nucleare ed abbiamo catturato lui ed un
po’ di Accoliti.>> [4]
-Ma la mia non è riuscita ad impedire a Mystica di impadronirsi di armi
molto pericolose o di reclutare il giovane mutante chiamato Match.-[5]
-Però abbiamo bloccato il tentativo di reclutare Yoko Ishikawa e di
ricattare Logan tramite il rapimento della sua figliastra Amiko.[6] Non è un
bilancio poi così negativo, Scott.- replica Alex Summers.
-Mystica e Sabretooth sono riusciti a scappare.- ribatte Ciclope.-
<<Vedo che negli anni l’ottimismo di Ciclope è rimasto sempre lo
stesso.>> interviene, sarcastico, Occhio di Falco.
-Finora Magneto è sempre stato un passo avanti a noi.- borbotta Ciclope
-Abbiamo solo potuto reagire alle sue mosse e la cosa non mi piace.-
<<Non piace nemmeno a me.>> replica Calabrone <<Ma al
momento non abbiamo altra scelta che sperare che presto o tardi faccia una
mossa falsa.>>
-Purché questo non avvenga troppo tardi.-
Su questa nota di pessimismo la videoconferenza si chiude.
Mentre escono dalla sala Havok si rivolge al fratello:
-Su una cosa hai ragione, Scott: dovremmo cercare di anticipare le
mosse di Magneto e non subirle.-
-Come se fosse facile capire cos’hanno in mente lui ed Emma. Specialmente
lei, è una manipolatrice.- -Eppure
c’è una cosa che mi frulla nel cervello. Possibile che Magneto intenda davvero
attaccare Genosha? Non può davvero credere che la sua Confraternita possa
spuntarla contro le forze congiunte di Vendicatori, X-Men, S.H.I.E.L.D. e
chissà chi altro.-
-Che intendi dire?-
Prima che Alex Summers possa rispondere, ecco arrivare, trafelato, Hank
McCoy alias la Bestia ed attuale preside dell’Istituto che chiede:
-Scusate, avete visto Forge? Avrei urgenza di chiedere la sua assistenza
per…
“Forge non è più qui: ha
abbandonato la scuola per unirsi a Magneto” annuncia telepaticamente Cable apparso improvvisamente davanti a loro
fluttuante in aria come un fantasma fatto di rilucente argento.
-Cosa?- esclamano gli astanti. Con tutto quello che subiscono da anni e
con tutto quello a cui assistono giorno dopo giorno, pensano di non potersi
stupire più di nulla, ma che un membro degli X-Men li abbia traditi e che
nessuno abbia avvertito della sua scomparsa riesce a superare la loro soglia dell'incredulità,
nonché a ferire i loro sentimenti.
-Così, di colpo?- domanda McCoy.
“In verità, era una mossa che
meditava da tempo. Lui e Magneto sono stati in contatto negli ultimi tempi.”
-Tu lo sapevi e non hai detto nulla?-
“Nell’ordine delle cose era una
notizia del tutto irrilevante. Non meritava attenzione.”
Ciclope alza gli occhi al cielo al tempo stesso esasperato e
preoccupato. Da quando il suo corpo ha ceduto al virus tecnorganico che lo
infestava fin da neonato, Cable è diventato sempre meno umano e sempre più
qualcosa di ancora indefinibile ma che terrorizza Scott come solo un padre può
esserlo per il fato del figlio.
Come padre non è stato dei migliori, deve ammetterlo. Se non avesse
abbandonato sua moglie e suo figlio per correre da Jean Grey rediviva[7] forse
tante cose non sarebbero successe e di questo poteva biasimare solo se stesso.
Se poi fosse stato un capo migliore e non avesse sottovalutato lo Zodiaco,
Nathan non avrebbe mai subito la trasformazione che lo sta rendendo qualcosa di
sempre meno umano... o forse oltre umano. In effetti tutto il tuo ciclo degli
X-men si basa su un'errata sottovalutazione delle capacità di Ciclope. Non
parla più, usa solo la telepatia e non mostra quasi più segno di emozioni od
empatia con il resto del mondo. La responsabilità di questo, pensa Ciclope, è
solo sua. Se solo sapesse come rimediare.
Decisamente, Scott Summers potrebbe tenere un corso sul senso di colpa.
Rifugio Segreto di Magneto
-Vieni a bere qualcosa con noi, Emma - dice il fondatore della
Confraternita, seduto a un tavolino con Jonathan Richards, quando vede sulla
soglia la Regina Bianca.
-Come fai a stare così calmo in un momento del genere?- rompe il suo
silenzio la Frost, anche con il rumore dei suoi tacchi.
-Dovresti essere tu la regina di ghiaccio, e invece...-
-Magneto sa che Roma non è stata fondata in un giorno e, per esperienza
personale che bisogna avere pazienza per costruire gli imperi.- dispensa
pillole di saggezza Hyperstorm.
-Stiamo costruendo un impero?- si rivolge Emma a Magneto, perplessa.
-Bevi, mia cara, perché nei prossimi giorni non avremo nemmeno il tempo
di respirare.
Da un'altra parte
Qualche stanza più
in là, una scena surreale si dipinge agli occhi di un osservatore esterno.
Mentre fuori impazza la guerra, una bambina è intenta a fare i compiti. Si
tratta di Gloria Brickman, seguita dall'improvvisata precettrice Raven
Darkholme, la sua mamma adottiva. Lo strano duo è alle prese con un libro di
Storia e una lezione sulla civiltà dell'Antico Egitto.
-In realtà non si sa bene quanto ci sia di vero in quello che dicono i
testi religiosi. Alcuni storici sostengono che non c'è mai stata una vera
schiavitù in Egitto e tanto meno di un intero popolo come quello ebraico.-
spiega Mystica.
-Quindi se lo sono inventati di essere perseguitati?
-Bé, no, nel corso dei secoli ne hanno subite di tutti i colori, fino
ad arrivare a quello che è successo durante la Seconda Guerra Mondiale... ma è
presto per parlarne.- se vuoi ti dico qual è la verità storica più accreditata
-No, dai, dimmi, che è successo? - insiste la ragazzina, con i tipici
toni della sua età.
-Lo sai che odi gli
spoiler e poi te ne penti - replica Raven eludendo il discorso sull'Olocausto
-Magari un altro giorno chiedi allo zio Magnus, che l'ha vissuto sulla propria
pelle. -
-È così vecchio?!
Mystica sa che
nonostante la curiosità, Gloria non avrà il coraggio di chiamare in causa
Magneto, che le incute una soggezione invincibile - e come biasimarla, del resto?
Lei sta cercando di
proteggere la bambina dal marasma che sta succedendo all'esterno. È troppo
piccola e innocente perché conosca il genocidio e l'odio razziale.
- Adesso rileggi che fra dieci minuti voglio ascoltarti!
Manhattan, New York.
Il nome del giovanotto è Philip Moreau e nel suo sguardo si possono
leggere molte cose: malinconia, rimpianto ed anche determinazione.
Quando era ragazzo credeva di vivere in un paradiso in Terra, poi
scoprì che quel paradiso era fondato sulla menzogna e sullo sfruttamento
sistematico dei mutanti che vivevano a Genosha. Quando la sua amica Jenny
Ransome risultò positiva al test genetico, Philip sbatté contro la dura realtà.
Nonostante fosse figlia di un ministro, Jenny non ebbe scampo e
divenne, di fatto, una proprietà dello Stato, un non essere il cui unico scopo
era servire.
A suo onore bisogna dire che Philip Moreau non ha avuto esitazioni: ha
detto addio ad una vita di agi e privilegi mettendosi anche contro il suo
stesso padre. L’intervento degli X-Men ha salvato la situazione ed in seguito è
stato importante nel provocare la caduta del regime di Genosha. Ora Jenny ha
scelto di credere all’utopia di Magneto virgola convinta che solo lui possa
garantire libertà e diritti ai mutanti virgola e questo ha creato una frattura
tra lei e Philip che sa bene quanto sia facile per gli oppressi di oggi
diventare gli oppressori di domani. Deve esserci una via per una pacifica
convivenza.
Immerso nei suoi pensieri Philip non si accorge di essere seguito.
Esasperato, ieri ha affrontato Alda Huxley, Governatrice Generale di Genosha
per conto dell’ONU, rivelandole di stare raccogliendo le prove che lo
spettacolare attentato ai suoi danni attribuito a Magneto era stato in realtà
organizzato da lei stessa con la complicità della superumana Lodestone.
Alda Huxley non vuole che la cosa salti fuori prima che lei abbia
consolidato il suo potere su Genosha vincendo le imminenti elezioni
presidenziali, così ha ordinato al capo del suo servizio di sicurezza di far
sorvegliare Philip e se scopre che si sta avvicinando troppo alla verità, deve
eliminarlo.[8]
La rete di agenti si stringe invisibile attorno al giovane. Dal suo
ufficio improvvisato nella sede della Missione della Repubblica di Genosha
presso le Nazioni Unite, il nero Aldous Kluge, capo dei servizi di sicurezza di
quella nazione segue tutta la situazione in stretto contatto audio e video con
i suoi subordinati
-Che sta facendo Moreau?- chiede.
<<Ha comprato dei biglietti per Santa Providencia.>>
risponde uno dei suoi agenti.
Quindi sa, riflette Kluge, a questo punto non c’è altro da fare che
dare l’ordine:
-Agite con discrezione ma fatelo sparire e portatelo dove sapete.-
Worthington Tower, Manhattan.
Havok è nella sua stanza a recuperare le forze per il prossimo,
inevitabile scontro e sta armeggiando con il suo smartphone per comunicare ai
compagni più stretti la notizia sconvolgente del tradimento di Forge. Gli
arrivano le risposte al messaggio che ha inviato nel gruppo di messaggistica
istantanea, rigorosamente crittografato, della Squadra Blu degli X-Men.
Psylocke
"C'è per forza qualcosa dietro."
Arcangelo
"Qualche potere di persuasione o un lavaggio del cervello
telepatico, quanti mutanti col vostro dono ci saranno? @Psylocke @Fenice?
Dozzine."
Entrambi non possono non pensare a come siano stati manipolati dal Re
delle Ombre o da Apocalisse.
Arcangelo
"Perché proprio Forge?"
Gambit
"Spiace dirlo, ma è un X-Man di basso profilo, non a caso la cosa
è passata sotto silenzio."
Fenice:
"Sempre che non ci siano state manipolazioni psichiche anche per
non farcelo notare, o meglio per chi sta a Westchester."
Havok:
"Ci devono essere delle falle a Westchester se nessuno se n'è
accorto prima."
Mentre scorre l'elenco dei partecipanti al gruppo e di chi ha
visualizzato il messaggio - Arcangelo e Colosso non sembrano essere online -
l'occhio gli cade sul nome "Husk".
Come per tutti gli altri, aveva salvato il contatto di Paige Guthrie con il suo
nome di battaglia. Si rende conto di non aver avuto il coraggio di cancellarla
da quando è morta né di eliminarla dal gruppo, e si chiede che cosa sarebbe
giusto fare. Cancellarla vorrebbe dire dimenticarla? No, impossibile, ma che
cosa vorrebbe lei?
Gambit:
"Se io fossi un mutante
malvagio, coopterei Forge per uno scopo molto poco nobile... progettare e
costruire un'arma."
TEMPESTA:
“Impossibile: conosco Forge, non lo farebbe mai, non più.”
Havok:
"Che cosa può avere in mente Magneto allora?"
Rifugio segreto di Magneto
In un'informale sala della guerra, il più peculiare e inaspettato
membro dell'esercito di Magneto è stato convocato per un briefing.
-Gli X-Men hanno tentato di contattarti, Forge? - gli domanda la Regina
Bianca, senza peli sulla lingua.
-Perché ti disturbi a chiederlo, quando potresti leggermi nel
pensiero?-
-Per quanto possa aver dato l'impressione contraria, sono una donna di
classe, educata e con scrupoli verso la privacy altrui.-
A qualcuno dei presenti scappa una risatina subito repressa da
un’occhiata di fuoco di Emma.
"Allora il mio inibitore telepatico funziona meglio del previsto.
Magneto non deve averlo", pensa il Cheyenne, che decide di non replicare
alle affermazioni della donna bensì alla sua domanda iniziale.
-Ad ogni modo, no, nessun tentativo. Non so se perché non ne hanno la
possibilità tecnica, e qui chiedo lumi a voi, se non si sono nemmeno accorti
della mia partenza o se ci hanno rinunciato a priori.-
-Nonostante i miei poteri e le mie tecnologie, non siamo totalmente schermati
dal mondo esterno qui. Sono sicuro che gli X-Men sarebbero stati capaci di
contattarti, se avessero voluto.-
Impossibile dire se Magneto stia dicendo la verità o la stia
manipolando per rafforzare il legame, non abbastanza forte, del Cheyenne con la
Confraternita.
-Non mi aspettavo di meno neanche da loro. Se non sei nel cerchio
magico dei cinque fondatori o della "seconda ondata…".- Emma mima le
virgolette con guanti bianchi -… sei un X-Man sacrificabile per loro, lo dico
per esperienza.-
-Siamo qui per parlare del passato o del nostro progetto?--Dicci tu a
che punto siamo, a parte ciò che possiamo vedere, da profani, andando in giro.-
-Siamo incredibilmente vicini, anche prima del previsto grazie alla
forza lavoro della Confraternita ed alle facoltà di alcuni di loro. Non appena
rientreranno i nostri compagni con il controllo sull'elettricità...- inizia a
spiegare Forge, spingendo un tasto sul suo polso che proietta l'ologramma di un
colossale progetto.
Ufficio locale del Dipartimento della Legge dello Stato di New York,
Liberty Street, Manhattan.
-Posso disturbarla, Bailey?-
Paul Bailey, Vice Procuratore Generale di Stato alza gli occhi dal file
che stava esaminando sul computer dell’ufficio e si trova davanti, in piedi
sulla soglia della piccola stanza, un uomo afroamericano dai capelli bianchi
vestito con un impeccabile abito scuro.
-Naturalmente, Mr. Halliday, si accomodi.- risponde.
Raymond Halliday, Vice Procuratore Generale Esecutivo e dirigente
dell’Ufficio di New York, accetta l’invito e Paul aggiunge -Immagino che sia
qui per chiedermi a che punto è la mia inchiesta. Beh, stavo giusto lavorando
al mio rapporto.-
-E le sue conclusioni?- chiede Halliday
-Né la Polizia di New York né la Procura Distrettuale di Manhattan
hanno fatto nulla per insabbiare il caso di quel giovane mutante ucciso da un
poliziotto, anzi, il Vice Procuratore incaricato del caso sembra decisa a
chiedere una condanna esemplare per il poliziotto che avrebbe sparato non
perché credeva in buona fede di essere minacciato ma solo per un pregiudizio
verso i mutanti.-
-È Grace Powell, giusto? Ho sentito parlare di lei, una donna tosta che
si è fatta le ossa nei processi contro il Crimine Organizzato. Ho sentito che
dopo qualche incomprensione iniziale, avete… come dire… fraternizzato.-
Bailey sospira e dopo qualche istante di silenzio replica:
-Non credo che ci sia nulla di male in questo. All’inizio era
diffidente e credeva che fossi stato inviato a sottrarle l’inchiesta, poi ci
siamo chiariti.-
-Si rilassi, Bailey, non sono qui per rimproverarla. La sua vita
privata non è cosa che mi riguardi. Piuttosto vorrei farle un’offerta. Sto
cercando qualcuno che diriga la Divisione Diritti Civili, le interessa?-
Prima che Paul possa rispondere, una voce femminile dice:
-Scusate.-
Sulla soglia c’è una
donna dai capelli neri tagliati a caschetto, fisico da modella assolutamente
non mortificato dal tailleur gessato scuro che indossa e dalla cui gonna appena
sopra il ginocchio spuntano due lunghe ed affusolate gambe che terminano in
scarpe di marca.[9]
-Scusate...- dice -… io sono Evangeline Whedon dell’Osservatorio per i
Diritti dei Mutanti.-
-So chi è lei, avvocatessa.- replica Halliday -Se non sbaglio, di
recente è stata coinvolta nell’evasione di Sabretooth dal Raft.-[10]
-Quella non ero io ma una mutante che mi impersonava. Sono stata
scagionata da quelle accuse.-
La giovane donna guarda i suoi due interlocutori per cercare di capire
se hanno creduto alla storia di copertura preparata con l’aiuto di Mystica.
Perché non dovrebbero crederci? Dopotutto, se lei fosse davvero il Drago di
Sangue, avrebbe mandato all’aria una promettente carriera solo per far evadere
uno come Sabretooth. Del tutto senza senso no?
-Cosa possiamo fare per lei, Miss Whedon?- le chiede, infine, Halliday.
La ragazza fa un bel sorriso e dice:
-Come vi ho detto, io lavoro con l’Osservatorio per Diritti dei
Mutanti, un’organizzazione no profit a cui aderiscono mutanti e non mutanti
come me il cui scopo è la tutela dei diritti civili dei mutanti da
discriminazioni e persecuzioni. Non devo certo convincere voi due di come
questo sia ancora un problema serio in questa nazione.-
-Non deve, infatti. Lei non era ancora nata quando io facevo campagna
elettorale per Jesse Jackson, quindi non venga a farmi lezioni sui diritti
civili.- sta già sulla difensiva? Che ha combinato?
-Mi scuso, non volevo essere impertinente.-
-Ci credo poco. Adesso venga al punto.-
La ragazza estrae dalla borsetta una serie di fogli e dice:
-La mia organizzazione intende citare lo Stato di New York per
sistematica violazione dei diritti civili dei mutanti.-
Paul Bailey è sbalordito.
North Salem, Contea di Westchester.
Renée Majcomb è una scienziata, un’esperta di genetica anche se per
ragioni sue ha deciso di dedicarsi alla professione medica in questa piccola
cittadina dello Stato di New York.
La sua preparazione l’ha aiutata ad accettare che quello seduto nel suo
salotto è proprio Charles Francis Xavier, il Professor X, fondatore degli X-Men
creduto morto ma in realtà reincarnatosi in un corpo clonato di se stesso a
malapena adolescente.
In questo momento Xavier le sta spiegando che intenzioni abbia:
- Ho bisogno di arrivare a Genosha sotto copertura. Potrei raccogliere informazioni
con le mie facoltà, però ho bisogno che siano impegnate al cento per cento per
oscurarmi dalla Regina Bianca e chiunque altro possa rilevare la mia
presenza. Per questo qualcuno che
conosce l'isola e i suoi segreti è la persona giusta per farmi da guida. E poi
ho bisogno anche di qualcuno con cui parlare, o rischio di impazzire.-
-Sono disposta ad aiutarti ad occhi chiusi, per quanto mi faccia
tremare i polsi tornare a Genosha, proprio in questo frangente. Non posso,
però, non chiederti: che cosa hai in mente, una volta arrivato lì?
-Fermare Eric una volta per tutte.-
Midtown, Manhattan, New York.
Lo Strange Palace è un locale unico nel suo genere. Si tratta di un pub-discoteca la cui clientela è perlopiù di un tipo particolare: superumani specie delle generazioni più giovani. Non aspettatevi di trovarci Devil o la Cosa quindi, anche se si dice che ci sia capitato qualche volta l’Uomo Ragno e che abbia anche fatto da istruttore a qualcuno degli aspiranti eroi.[11]
La maggioranza degli avventori sfoggia i suoi sgargianti costumi ma qualcuno viene anche in incognito ed in questi casi la regola aurea è: niente foto o video.
È il caso della ragazza dell’apparente età di 18/20 anni dai capelli biondi tagliati corti ma con una frangetta ribelle, pelle lattea e luminosi occhi azzurri, che indossa un mini top rosso forse di una taglia troppo stretto, shorts blu elettrico che sembra le siano stati disegnati addosso e sandali annodati alle caviglie con stringhe di cuoio. Un look sexy e provocante che lei ha scelto con cura proprio per ottenere un certo effetto. Il suo nome è Grace Chloe O’Sullivan Worthington, figlia del famoso membro fondatore ed attuale mecenate degli X-Men Warren K. Worthington III, meglio noto oggi come Arcangelo, e come lui è una mutante.
Anche la giovane donna dai capelli rossi appoggiata al bancone inguainata in un tubino nero scandalosamente corto e scarpe con tacco 12 è una mutante. Il suo nome è Rachel Summers, è la figlia di Scott Summers e Jean Grey e proviene da un futuro alternativo.[12] In questo momento sembra assorbita a flirtare con un paio di ragazzi ma in realtà non perde d’occhio una ragazzina dai lunghi capelli neri che dimostra 14 anni e sorseggia una coca poco distante. La sua attenzione è attratta da una coppia seduta poco distante. Entrambi sui 16 anni così a occhio. Una ragazza dai capelli corti e neri che indossa una tutina bianca e blu ed una mascherina domino ed un ragazzo, anche lui dai capelli neri e che veste una calzamaglia nera con un disegno sopra. Nel futuro da cui è fuggita Rachel era un segugio, era utilizzata per rintracciare i mutanti in fuga ed ora sente che almeno uno dei due ragazzi è un mutante. Sarebbe interessante approfondire se non fosse venuta fin qui solo per divertirsi… e per fare da babysitter alla figlia di Logan ovviamente.
Al tavolo con Grace c’è un ragazzo che potrebbe avere la sua stessa età dalla pelle color porpora, il cranio rasato ed il corpo avvolto da una sorta di aura. Che sia un super-umano è evidente nel suo caso ma pochi indovinerebbero da dove deriva il suo potere.
Dewoz, detto Woz è un Inumano e si trova a New York come parte della delegazione che Attilan, la Città-Stato di quella comunità di superesseri ha di recente stabilito presso le Nazioni Unite dopo aver richiesto ed ottenuto lo status di Osservatore. Woz e Grace si sono conosciuti per caso e dopo un po’ hanno cominciato a frequentarsi. Non è stato facile portare uno riservato e sostanzialmente timido come Woz in un locale come questo ma Grace dispone di argomenti molto persuasivi.
-Rilassati, Woz.- gli dice -Sei così rigido che sembri uno stoccafisso.-
-Cos’è uno stoccafisso?- chiede lui perplesso.
-Un pesce. Non avete pesci ad Attilan?-
-Beh, sì.-
-E sottoponete anche loro alle nebbie terrigene? Non è che sul fondo di uno dei vostri laghetti c’è uno storione grosso come una balena che sputa fiamme dalle narici?-
-Cosa? No, no non accade con gli animali… certo, c’è Lockjaw ma…-
-Scherzavo.- ribatte Grace ridendo -Che ne diresti se ce la filassimo da qui e trovassimo un posticino tranquillo, tipo il mio appartamento, per dedicarci a divertimenti più piacevoli?
Per sua fortuna anche se Woz arrossisce nessuno può accorgersene.
Più tardi, non distante dallo Strange Palace.
Philip Moreau si sta dirigendo a piedi verso l’appartamentino che ha
preso in affitto poco distante e pensa al viaggio che dovrà fare l’indomani.
Non è stato facile ricostruire i movimenti della supercriminale chiamata
Lodestone ma ha avuto un colpo di fortuna e se va tutto bene la troverà a Santa
Providencia, il paradiso dei criminali in fuga governato nell’ombra da Graydon
Creed. Non sa ancora bene cosa farà una volta lì ma…
Il filo dei suoi pensieri è interrotto dal rumore della brusca frenata
di un’auto da cui balzano fuori due uomini che lo afferrano e lo trascinano
all’interno della vettura.
Ha appena il tempo di riconoscere due dei membri della vecchia polizia
segreta di Genosha, evidentemente riattivata da Alda Huxley, e darsi
dell’idiota per non averci pensato, che gli premono qualcosa sul viso e lui
perde i sensi.
Quasi nello stesso momento, fuori dallo Strange Palace.
Il selciato risuona del ritmico ticchettio dei tacchi a spillo delle
calzature di Rachel Summers e Grace Worthington e la prima si rivolge alla
ragazzina che le cammina di fianco:
-Che razza di ora stupida per lasciare una discoteca e tutto perché
McCoy vuole che ti riporti a casa a quella che chiama un’ora decente. Per colpa
tua stanotte andrò in bianco, Laura.-
-Sei vestita di nero.- replica Laura Kinney senza alzare la testa.
-Volevo dire… lascia perdere, sei ancora troppo giovane per certi
discorsi.-
-Vuoi dire il sesso? Sono stata una prostituta. Ne so quanto basta di
sesso.-
Per la prima volta da tempo Rachel non sa cosa dire. Si sente
decisamente stupida. Ognuna di loro, compresa Grace, ha un passato di
sofferenze e abusi. Forse dovrebbe parlarne a Laura.
Una ragazza bionda le passa vicino urtandole il gomito e borbotta:
-Scusa.-
Ha qualcosa di familiare, ma quando e dove l’ha già vista?
Ci sono anche i due probabili mutanti che ha visto prima nel locale.
Devono essere proprio nuovi perché non li riconosce. Magari una leggera sonda
telepatica… oh, interessante.
Si dice che il destino agisce in modi misteriosi, verrebbe da crederci,
visto che mentre Philip Moreau viene sospinto dentro l’auto dei suoi rapitori,
il gruppetto di ragazzi volta l’angolo e si trova di fronte alla scena.
Dei normali ragazzi chiamerebbero la Polizia o filmerebbero la scena
col telefonino, ma loro sono tutti giovani supereroi in addestramento e non
possono semplicemente stare a guardare.
Senza esitare quasi tutti loro si gettano contro gli agenti genoshani.
Solo la ragazza con la mascherina domino resta ferma. Osserva meditabonda poi
si getta anche lei nella mischia
Gli agenti della polizia segreta di Genosha si riprendono dalla
sorpresa e puntano le loro armi contro i ragazzi ma prima che possano usarle
una scia multicolore passa davanti a loro strappandogliele di mano.
-Niente armi.-
A parlare è stata la ragazza bionda notata da Rachel ma ora indossa un
costume rosso e nero ed il volto è coperto da una mascherina nera. È stata lei,
volando a supervelocità, a strappare ai genoshani le armi che ora giacciono ai
suoi piedi.
Nel frattempo Rachel ha telecineticamente riarrangiato le molecole del
suo abito e di quelli di Grace mutandoli rispettivamente in un’attillatissima
tuta rossa ed in un costume
aderente fucsia che termina in una minigonna che svolazza al vento.
Gli agenti genoshani sono circondati. Il loro capo dice:
-Piano B.-
Un lampo di luce intensa li avvolge e quando svanisce sono svaniti sia
loro che il prigioniero.
-Quei bastardi hanno usato un qualche
sistema di teletrasporto.- esclama Grace, alias Angel, il cui corpo è ora
avvolto da un’aura luminosa mentre dalle sue scapole partono ali fatte di luce.
-Pare che ci siano sfuggiti.- commenta in tono distaccato la ragazza
bruna.
-Sei piuttosto brava a sottolineare l’ovvio eh, Finesse?- interviene la
biondina.
-Può darsi Lightspeed ma rimane il fatto che ci sono scappati
-Lightspeed? Tu sei Lightspeed del Power Pack?- esclama Marvel Girl
-Ecco perché non ti avevo riconosciuta. L’ultima volta che ti ho vista avevi
dieci anni.-
-Sono cresciuta.- è il lapidario commento di Julie Power.
-Conosci questi altri due?- le chiede Rachel indicando la brunetta ed
il suo compagno.
-Finesse e Striker. Non conosco i loro veri nomi e loro non sanno il
mio. Frequentano come me l’Accademia dei Vendicatori.-
-I Vendicatori hanno un’accademia? Ci copiano.- interviene Angel.
-È più che altro un centro di addestramento all’uso dei superpoteri.-
precisa Lightspeed -Ogni tanto ci vado anch’io.-
-Tutto molto interessante.- commenta Rachel -Ma non ci è di aiuto con
il fatto che quei tizi ci sono sfuggiti portandosi dietro Philip Moreau.-
-Conosci il tipo che hanno rapito?- chiede Angel.
-Un vecchio alleato degli X-Men. Ma importa poco visto che non abbiamo
la più pallida idea di dove possano essere -
-Io posso portarvi lì.- interviene Woz.
-Cosa?- esclamano praticamente all’unisono tutti gli altri.
-Io posso teletrasportarmi attraverso qualsiasi superficie riflettente…
come questa pozzanghera.- spiega il giovane inumano.
-Woz, lo sapevo che sei meraviglioso!- esclama Angel abbracciandolo.
-Ma come sapremo come arrivare nel posto giusto?- chiede Finesse
-A quello penserò io.- risponde Marvel Girl -Posso seguire la pista
psionica del teletrasporto.-
-Bene, allora è deciso: andiamo tutti, liberiamo quel tizio e torniamo
indietro.- afferma Lightspeed.
-Ci sto.- dice Striker.
-Allora andiamo. Su, Woz guidaci.- esorta Angel.
I sette ragazzi formano una catena tenendosi per mano. Woz affonda la
mano nella pozzanghera al suolo ed in un attimo sono tutti risucchiati
all’interno. Un secondo e non c’è più nessuno.
Worthington Tower.
Jean Grey balza a sedere sul letto e grida:
-Rachel!-
-Che succede?- le chiede il suo compagno Warren Worthington
-Rachel e tua figlia sono andate in cerca di guai.- risponde la rossa.
Invece di sprecare parole invia direttamente nella mente di Warren il
messaggio telepatico che le ha mandato Rachel illustrando gli ultimi
avvenimenti.
Lui scatta in piedi e comincia a mettersi il costume.
-Avverto gli altri e faccio preparare l’elicottero ed il Blackbird.-
dice.
-Vengo con te.- afferma, risoluta Jean.
-Ovviamente. Dovremo avvertire i Vendicatori.-
-Ci penso io.-
Palazzo dei Vendicatori.
Occhio di Falco è di turno al monitor stasera e si sta annoiando a
morte. L’improvviso messaggio telepatico lo fa quasi cadere dalla sedia.
“Mi scuso se sono stata brusca”
dice Jean “Ma c’è un’emergenza.”
-Sai che sorpresa:!- esclama Clint Barton-Mai una volta che voi X-Men
chiamiate per invitarci ad un picnic. Che c’è stavolta: ancora Magneto?-
“Non credo” replica Jean e spiega la situazione.
-Hai detto di avere un legame psichico con questa tua specie di figlia.
Puoi rintracciarla?-
“L’ho appena fatto: è a Santa
Providencia.”
Il paradiso dei supercriminali e loro sono giovani e solo sette. Meglio
darsi una mossa. Avvertirò i colleghi in California. Loro dovrebbero poter
arrivare prima dei miei.-
“Noi siamo già in viaggio.”
In bocca al lupo allora.-
Santa Providencia, pochi minuti prima.
La sensazione che tutto giri, una violenta nausea e poi acqua
dappertutto. Cinque ragazze e due ragazzi si ritrovano nell’Oceano Pacifico.
Annaspano disorientati poi si riprendono e raggiungono la superficie.
-Aria finalmente!- esclama Finesse.
Rachel, Angel e Lightspeed, che sanno volare si sollevano, poi Rachel
usa la sua telecinesi per portare gli altri verso la riva.
Una volta arrivati sulla spiaggia i ragazzi si lasciano cadere a terra.
Rachel è la sola che non è stata provata dal viaggio e rimane in piedi
guardandosi intorno.
-Qualche idea di dove siamo?- chiede Angel -Così a occhio sembra
un’isola tropicale.-
-Siete a Pequeña
Providencia.- dice una voce proveniente dalla vicina foresta.
Pochi istanti dopo emergono dagli alberi un nutrito gruppo di uomini e
donne in costume dall’aria agguerrita guidati da un uomo dalla pelle color
terracotta dai lunghi capelli neri e baffi spioventi che in tono ironico
aggiunge:
-Noi siamo il comitato locale di benvenuto.-
I ragazzi capiscono di essere nei guai.
Continua su
Vendicatori Costa Ovest #41
Nel prossimo episodio: Cose molto interessanti… speriamo.
Note
Continua il crossover
tra le serie dedicate agli X-Men e quelle dei Vendicatori.
Raymond Halliday è
stato creato da Bill Mantlo & George Perez su Deadly Hands of Kung Fu #16
datato settembre 1975
Dewoz è stato creato
da Paul Jenkins & Jae Lee su Inhumans Vol. 2° #1 datato novembre 1998.
Questa storia come
tutte quelle del crossover è allineata temporalmente alle storie uscite
nell’update del dicembre 2017.
Carlo& Mickey
[1] Come visto su Gli Incredibili X-Men #38.
[2] Come visto, invece, su Vendicatori Costa Ovest #40.
[3] Per saperne di più, vedere Iron Man MIT #94/96.
[4] Su Vendicatori Costa Ovest #40, Gli Stupefacenti X-Men #5 e Avengers Icons #46.
[5] Su Gli Stupefacenti X-Men #5 e Yoko Ishikawa #5.
[6] Su Yoko Ishikawa #5 e 6.
[7] Su X-Factor Vol. 1° #1 (in Italia su X-Marvel #2)
[8] Su Vendicatori #102.
[9] Se questa descrizione vi è familiare è perché è presa pari pari da X-Men MIT #43. -_^
[10] Nello scorso episodio.
[11] Ed è vero, come sa chi è stato un costante lettore della serie MIT dell’Uomo Ragno.
[12] Vi sembra complicato? Non leggete gli X-Men da molto, vero? -_^